Voglio amarti anche se fatico nel respiro
anche in questo stordimento estivo
che costringe perfino le foglie
a non sopportare il cielo.
Voglio amarti anche con gola vuota
anche se le spalle sono più basse
anche se l’acqua non basta mai
e appena nasce, già muore.
Voglio amarti come fossi una lepre
che non conosce il suo destino
e secca tra gli sterpi corre, anche
se l’aria di piombo prima o poi la ucciderà.
Voglio amarti come il fiore di malva
che anche senza ombra resta vivo
e isolato o scoperto solo per caso
sa resistere tra i sassi incandescenti.
Voglio amarti anche se ti stanchi di mangiare
e non pensi aver bisogno più del pane,
voglio amarti come un digiuno
o il desiderio di una luna ancor più spoglia.
Voglio amarti appena mi dimentico del sole
quando, spalancate le finestre,
il lenzuolo si rinfresca e tu, tra nudità intuita
e corpo di falena, allenti il volo.
pennabianca